Chiesetta di S. Agnese

In località Rorai Piccolo -presente in documenti già del secolo XII il cui nome potrebbe derivare da rovere- , in posizione decentrata rispetto all’insediamento urbano, sorge la chiesetta di S.Agnese.
La costruzione dell’antica cappella campestre pare risalire al XIII secolo, forse su un sito di epoca romana, come testimoniano i reperti ritrovati nella zona, alcuni dei quali esposti all’interno dell’edificio sacro. Della costruzione più antica rimangono la facciata, la parete settentrionale, l’arco trionfale e l’abside. Recentissimi restauri l’hanno riportata all’antica struttura con la ricostruzione dietro pianta originaria di un porticato prospiciente la facciata.
La chiesetta si presenta a navata rettangolare con tetto a capanna e capriate a vista; presbiterio a base trapezoidale con volta a botte; porta principale rettangolare senza inquadratura con architrave in legno; campanile a torre incorporato alla facciata, quattro monofore a tutto sesto detto a padiglione.
Al suo interno si trovano affreschi databili a partire dal secolo XIII fino al secolo XVI. Notevole la raffigurazione dell’Eterno Padre in gloria con la Madonna e il Bambino in trono tra le sante Agnese e Caterina d’Alessandria che veniva attribuita negli anni 80 del Novecento a Pomponio Amalteo (1509). Con le celebrazioni di Giovanni de’Sacchis del 2020 l’opera viene attribuita con maggior certezza al Pordenone.

Altro affresco del sec. XVI rappresenta la Madonna con Bambino fra i santi Rocco e Sebastiano e la figura di un devoto (1529) è attribuito a Gio. Girolamo Stefanelli.

Durante i lavori di restauro dell’altare maggiore eseguiti nel 1950, fu scoperta una croce “Enkolpion” in bronzo dorato di fattura bizantina e riferibile alla fine del sec. XII. La croce a due valve era custodita all’interno della mensa dell’altare e racchiudeva alcuni lembi di stoffa, veniva appesa al collo e usata come reliquiario. Attualmente si può ammirarne la copia nella bacheca all’interno della chiesa
