Storia di Porcia

Porcia: un luogo ricco di natura, storia e industriosità

Tra le placide acque del rio Buion, i salici piangenti, le antiche mura del castello, Porcia è capace di incantare chiunque con il suo pittoresco centro storico, le antiche torri, le acque e le mura medioevali. Proprio in pieno centro storico, sotto le mura del castello, ci si può specchiare in un incantevole laghetto popolato da numerosi uccelli d’acqua, anatre e germani reali, nella cornice di un parco cittadino davvero unico. E fuori dal centro storico, omaggio all’arte ed ai tempi lontani, ci si può immergere in una natura ricchissima di acque, laghetti e risorgive, resa ancora più interessante dalla presenza di piante ed animali d’acqua.

Porcia, inoltre, accanto ai suoi tesori storico-artistici e naturali, è famosa anche per essere una realtà industriale che ha fatto storia nel pordenonese: basti ricordare la famiglia Zanussi e l’omonima azienda (marchio elettrodomestici REX), oggi Electrolux.

La storia purliliese ha radici profonde

La Località di Porcia è stata sicuramente luogo di antichi insediamenti preistorici: il sito archeologico che ha restituito un numero maggiore di notizie e di oggetti di scavo è quello di Santa Ruffina, vicino alla frazione di Palse, il cui terreno conservava e forse conserva tuttora, reperti databili intorno all’VIII secolo a.C. E’ ipotizzabile che vi fosse una continuità negli insediamenti umani dall’VIII sec. a.C. all’anno Mille, ma di ciò non abbiamo notizie certe fino al X-XI sec., data in cui si presume fosse realizzato il primo nucleo del Castello di Porcia. Anche con la costruzione del castello, Porcia non fu subito un’entità politica e amministrativa autonoma, ma si trovò ad essere parte di un territorio che aveva il suo centro nel vicino paese di Prata.

Il feudo di Prata-Porcia-Brugnera

La formazione del feudo di Prata-Porcia-Brugnera derivò da concessioni di più organismi politico-amministrativi: i nobili di Prata ricevettero investiture dal vescovo di Ceneda, dal vescovo di Concordia e dai Patriarchi di Aquileia che diedero ai Prata diritti e poteri di conti. I Prata e i Porcia, nel Parlamento della Patria del Friuli, avevano lo status di nobili liberi come se disponessero di beni che derivavano direttamente dall’autorità imperiale, probabilmente prima che questa autorità fosse trasferita ai patriarchi di Aquileia nel 1077.

Nel 1203 due fratelli della famiglia dei Prata si divisero i beni posseduti e nel 1214 avvenne una ricognizione che delimitava i confini tra i due feudi che si erano formati. E’ a partire da questi anni che possiamo collocare la nascita politica e amministrativa del feudo di Porcia, con giurisdizione civile e criminale su una ventina di ville attorno al castello, diretto e amministrato dalla famiglia che prese il nome del paese e che fu parte attiva in tutti gli avvenimenti politico-militari che interessarono sia il Veneto che il Patriarcato di Aquileia, di cui faceva parte.

Porcia sotto l’ala della Serenissima

Nel 1418 la Repubblica di Venezia, mettendo fine ad un lungo periodo di lotte, riuscì ad occupare quasi tutto il Friuli. I conti di Porcia fecero atto di spontanea sottomissione alla Repubblica, riuscendo così a mantenere intatte tutte le loro prerogative giurisdizionali.

La dominazione veneta aprì un periodo di relativa tranquillità, rotta soltanto dalle incursioni turche e dalla guerra di Cambray (1508): particolarmente violenta e devastante l’incursione del 1499, che però non danneggiò l’abitato, opportunamente difeso.

La famiglia dei conti di Porcia, i cui membri ebbero sostanzialmente una posizione di rispetto attivo riguardo ai patti di dedizione del 1418, continuò ad avere importanti funzioni politiche. Alcuni di essi scelsero la strada delle armi al servizio della Repubblica di Venezia e ne ricevettero in cambio onori e riconoscimenti, come Silvio di Porcia che, tra le altre cose, combattè alla battaglia di Lepanto (7/10/1571). Altri, soprattutto membri del ramo cadetto della famiglia, cercarono fortuna anche fuori dallo stato veneto, sia presso la corte di Roma sia nella vicina Austria presso l’imperatore, riuscendo alcune volte a diventare elementi centrali della politica del paese che li ospitava. Il personaggio in tal senso più importante è Giovanni Ferdinando di Porcia, che divenne ministro e presidente del consiglio privato dell’imperatore Leopoldo I (1640-1705) e fu dallo stesso imperatore insignito del titolo di Principe del Sacro Romano Impero.

Dalle battaglie Napoleoniche ai 51 anni di dominio austriaco al regno d’Italia

Dopo la caduta di Venezia, Porcia si trovò coinvolta nelle guerre napoleoniche, in particolare fu uno dei centri in cui si sviluppò una grossa battaglia, che nel 1809 vide contrapporsi francesi ed austriaci. A partire dal 1815 Porcia restò sotto il governo austriaco come municipalità. Si congiunse all’Italia nel 1866.